Ancora una volta la Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, preferisce attaccare il Governo nazionale invece di assumersi le responsabilità della sua amministrazione. Lo fa prendendo di mira un passaggio isolato del Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne (PSNAI), accusando lo Stato di abbandonare i territori più fragili.

Ma la realtà racconta una storia diversa. E lo fa con numeri, azioni concrete e investimenti mirati.

Un piano per restare, non per andarsene

Approvato nel marzo 2025, il PSNAI non è un manifesto politico ma un programma strutturato di rilancio. Prevede decine di misure pensate per contrastare lo spopolamento, rafforzare i servizi essenziali e creare nuove opportunità di sviluppo.

Chi lo ha letto – davvero – sa che il Piano:

difende il diritto a restare nei territori;

prevede il potenziamento di sanità, scuola e trasporti locali;

promuove l’agricoltura sostenibile e l’innovazione imprenditoriale;

sostiene lavoro a distanza, digitalizzazione e occupazione giovanile.

È una visione moderna e concreta, che mira a invertire la rotta dello spopolamento non con slogan, ma con strumenti.

Mentre il Governo nazionale lavora per dare risposte, la Giunta regionale guidata da Todde si distingue per ritardi e immobilismo. Basti pensare alla legge finanziaria regionale:

È arrivata con mesi di ritardo, dopo un lungo esercizio provvisorio.

Questo ha bloccato risorse vitali per i Comuni sardi, proprio quando ne avevano più bisogno.

Oggi si cerca di coprire l’inerzia con polemiche ideologiche e attacchi pretestuosi.

Chi davvero ha abbandonato i territori interni della Sardegna non siede a Roma, ma a Cagliari.

Serve più onestà intellettuale nel dibattito pubblico. Le sfide delle aree interne sono complesse e richiedono collaborazione tra tutti i livelli istituzionali, non guerra di propaganda.Il PSNAI è un’opportunità storica: ignorarla o travisarne il senso non aiuta i cittadini, né i territori che tutti diciamo di voler difendere.