“Stai dicendo a me? Ma con chi….credi di avere a che fare?” – dice con rabbia Robert Deniro nel noto film “Taxi driver”. Forse è questa la domanda che migliaia di tassisti stanno rivolgendo al Governo Prodi e a chi lo sostiene. Con chi credono di avere a che fare quando dicono che lo sciopero dei tassisti è illegittimo, dopo che si sono giovati di centinaia e centinaia di scioperi politici durante il mandato del presidente Berlusconi? A chi stava parlando Prodi quando durante la campagna elettorale ha detto che avrebbe sentito tutti, utilizzato la concertazione, messo d’accordo anche i cani con i gatti? Con chi crede di avere a che fare quando propone una riforma che manderebbe in rovina tanti lavoratori: persone che hanno famiglia e che hanno fatto tanti sacrifici per avere un taxi. I tassisti non sono in gita infrasettimanale come i tanti manifestanti portati a spasso per le piazze dall’Ulivo e dai sindacati durante il governo del centro-destra: stanno difendendo il loro diritto a lavorare, quello sancito dalla Costituzione che la sinistra ci sventola sotto il naso un giorno si e l’altro pure, ma si scorda sempre di leggere e rispettare! Con chi credono di avere a che fare i giornalisti progressisti quando definiscono “fascisti” i manifestanti, cercando, secondo loro, di sminuire e squalificare il dissenso verso una politica iniqua, scellerata, che come giustamente ha sottolineato qualcuno, mostra un governo forte solo contro i deboli? La proposta del governo Prodi, è evidente, è una “spedizione punitiva” post-elettorale, che minaccia tanti lavoratori e favorisce i grandi gruppi industriali. Ma con chi crede di avere a che fare?

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