Slittano le elezioni? In questi giorni i problemi della città sembrano essere passati in secondo piano, da quando una lista è stata riammessa alla competizione ed ha chiesto più tempo per preparare la campagna elettorale. Fin qui nulla di strano, ma vi è dell’altro: il patron della compagine politica riammessa ha approfittato delle tele-camere e per i riflettori per cercare di barattare il ritiro di tale richiesta in cambio di una proposta che sembrava buttata lì a casaccio, quella di costruire degli alloggi popolari. Posto che diversi candidati hanno già tale punto al loro programma, non si capisce bene chi fosse il vero destinatario della proposta o se essa fosse una sorta di “pizzino”, contenente una messaggio subliminale: magari, la richiesta di qualche poltrona. Comunque vada, le regole democratiche non devono essere piegate alla logica di chi ne vuole fare un uso strumentale. Probabilmente si voterà l’11 ed il 12 di giugno ed alcuni candidati si sono pubblicamente lamentati per le spese personalmente sostenute. Io mi chiedo se sia stato prescritto loro dal medico di spendere tanto per la campagna elettorale e spero che non accada quanto è avvenuto nella precedente consiliatura, quando, a larga maggioranza, gli “inquilini” della via Roma si aumentarono l’indennità, probabilmente per rifarsi delle spese sostenute. Poiché non devono essere i Cagliaritani a farsi carico della prodigalità dei candidati, sia nel caso dovessi essere eletto, sia in caso contrario, mi opporrò ad eventuali tentativi di ripetere tale “colpo”!

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